Che formaggio sarebbe l’emmental senza i buchi?

Ecco… noi siamo come quel formaggio, l’originale però!

Abbiamo dei pezzi mancanti, qualcosa che non c’è, ma proprio perché manca, siamo ciò che siamo.

Queste parti mancanti vengono percepite come dei limiti e spesso cresciamo con l’idea che si debbano colmare o nascondere.

Vengono vissuti come come dei difetti, un deficit.

Qui sotto leggerai come:

  • Vivere i propri limiti con negatività
  • Vivere i propri limiti con positività
  • Come usare ciò che ci manca a nostro favore
  • Come mi posso approcciare ai limiti
  • Contenuto extra -> Metti in pratica la ricetta della Dardiz: esplora i tuoi limiti!

Vivere i propri limiti con negatività.

Quando pensiamo ai nostri limiti proviamo frustrazione, inferiorità, e li vorremmo oltrepassare.

Ci diciamo frasi del tipo :

Vediamo insomma quell’emmental come manchevole di qualcosa perché ha i buchi, vediamo solo quelli in pratica!

E quindi cerchiamo di tapparli con qualcosa che è innaturale, che non segue ciò che siamo e diventa un bel pasticcio.

Non volendo quei buchi li vorremmo togliere: ma come si toglie qualcosa che già non c’è?

La situazione si fa frustrante e viviamo una vita insoddisfatta.

Vivere i propri limiti con Positività

C’è un’altra strada per vedere quei limiti: prenderli come qualcosa di positivo.

E se fosse proprio ciò che non abbiamo che ci definisce?

È come quando fai i castelli con la sabbia: quella in eccesso la togli dal secchiello, sennò viene tutto storto!

Quello che cerco di dire è che i limiti ci aiutano se sono visti come qualcosa che va ad evidenziare proprio ciò che invece abbiamo, ed è per questo che ci definiscono.

La visione positiva del limite che definisce, che delimita, si spiega con degli esempi:

  • un campo da gioco non sarebbe tale senza la linea che lo demarca. La palla che esce è un fuoricampo.
  • Una figura sarebbe indistinguibile senza il suo contorno. Il resto è sfondo.
  • Una casa non sarebbe un luogo sicuro senza delle mura. Solo ciò che è dentro è casa propria.

Quindi abbiamo delle mancanze.

Possono essere quelle cose che non sono parte di noi (esempio io non sono bionda perciò sono mora); o semplicemente ci manca la conoscenza di ciò che è già in noi, ma ancora non lo sappiamo. Come quando, facendo il cambio dei vestiti tra una stagione e l’altra, trovi un abito che non ti ricordavi di avere!

Ci mancava la conoscenza del fatto che c’era già!

Come usare ciò che ci manca a nostro favore.

Il limite ci definisce da un lato e ci stimola ad evolvere dall’altro.

Solo se sentiamo la mancanza di qualcosa allora possiamo anche provare il desiderio di cercarlo.

Se avessimo già tutto o non sapessimo ciò che non abbiamo, non proveremmo neanche l’impulso a cercare.

Grazie ai limiti siamo ciò che siamo, semplicemente perché non siamo altro.
Il limite non limita ma contiene, come gli argini del fiume;

Trasformarlo in risorsa, in consapevolezza, in fonte sempre viva e salda di identità ci fa essere consapevoli della nostra identità.

Ci permette di essere solo noi, e non tutto, ovunque o qualcun altro. Ci danno la direzione per andare verso l’autenticità.

Come mi posso approcciare ai limiti

Ora, si può bene intendere come i contrari di limite -illimitato, infinito- non possono essere peculiarità dell’uomo in quanto essere finito. Per essere completo l’uomo deve avere dei limiti, qualcosa che manca, che non essendoci lo rende finito, completo.

La cosa bella è che, integrando i nostri limiti possiamo espandere la nostra conoscenza e aumentare la sicurezza in noi stessi amando ciò che siamo.

Lo stato d’animo necessario per trascendere il limite deve dunque essere di curiosità, una curiosità costante per qualcosa che ci manca e che quindi può arricchirci, ispirarci, o far capire cosa non vorremmo mai essere!

Il furbone di Arisotele diceva:

“Chi non conosce il suo limite, tema il suo destino.”

Contenuto extra -> Metti in pratica la ricetta della Dardiz: esplora i tuoi limiti!

  • Scrivi tutto quello che senti essere un limite per te.

Per esempio: non sarò mai come quella persona, non riesco a fare quell’azione, io non sono capace di… non sono una di quelle persone che…, iniziando a definire ciò che non sei;

se riesci scrivi anche perché non sei così.

  • Scrivi ora il contrario dei tuoi limiti, iniziando pian piano a definire ciò che invece sei;
  • Ora integra le due cose e scrivi quello su cui vorresti approfondire la conoscenza, perché può arricchirti, e quello che non sei, proprio perché hai altre caratteristiche altrettanto importanti.
  • Fai un piano d’azione che comprenda il cosa farai e cosa vedrai quando avrai raggiunto il tuo risultato, accettando ciò che non sei e integrando ciò che ti incuriosisce perché senti che fa parte di te.

Se vuoi condividere la tua esperienza sui limiti, scrivimi qui sotto.

Sii yourself!

La Dardiz.

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