Per non restare nella solitudine, scopri perché sono importanti i percorsi di crescita personale.

In questo articolo ti voglio parlare di quanto sia difficile comunicare le proprie emozioni.

Se si sta affrontando il lutto, sarà utile trovare le parole adatte, per attraversare il dolore.

Di cosa parlerà questo articolo:

  • lasciar passare il tempo
  • 3 motivi per “bloccarsi”
  • il lutto consapevole

Lasciar passare il tempo.

Si è spesso sentita la parola lutto, ma di rado è affiancata all’aggettivo consapevole.

Questo perché si è portati a pensare che, dopo la perdita di una persona cara, basti lasciar passare del tempo per ritornare al riequilibrio.

Certo, il tempo aiuta molto, ma da solo non basta.

Infatti, con il passare dei giorni, il dolore muta, la mancanza si trasforma e se l’attraversamento della perdita procede senza intoppi particolari, si possono raggiungere degli ottimi stati di riequilibrio.

Quello che fa la differenza  è la qualità di questo tempo.

Perchè la consapevolezza può essere lo strumento necessario per maneggiare il dolore affinché questo non sia semplicemente subìto, ma diventi attivo nel viaggio dell’eroe che chi perde qualcuno si trova a fare.

In questo viaggio, i percorsi di crescita personale possono essere degli ottimi alleati.

3 motivi per bloccarsi

Ci sono molti motivi per sentirsi bloccati nel verbalizzare il proprio lutto.

Spesso mi sento dire dai clienti, che hanno avuto molta difficoltà a parlare del proprio stato d’animo prima di chiedere aiuto.

Questo accade per tre motivi.

Il primo motivo è che c’è una sorta di blocco nel tema della morte, che non permette di poterne parlare liberamente senza il rischio di scioccare o scandalizzare qualche interlocutore.

Sembra assurdo se si pensa che la morte è unica certezza che abbiamo nella vita!

Il secondo motivo è che spesso non si conoscono le parole per definire ciò che si prova.

Il lessico emotivo, di per sé, viene poco sviluppato e tende ad appiattirsi.

La causa risiede nella semplificazione del linguaggio nella comunicazione di massa che racchiude in pochi semplici termini la descrizione un’infinità di sfumature.

Si conoscono la tristezza, la felicità, la noia, la rabbia e poco altro.

In realtà, ciò che si prova in un lutto è molto, molto più complesso.

E se no si riesce a dare un nome a ciò che si prova, o ad accogliere sensazioni contrastanti, il lutto difficilmente sarà consapevole.

Durante i percorsi di crescita personale che fanno i miei clienti, riusciamo insieme a sviluppare questo bagaglio di parole e già solo definire ciò che si prova dà, sollievo.

Il terzo motivo per cui si a fatica a parlarne è che amici, parenti, colleghi, seppur con tutte le buone intenzioni e l’amore che posso provare per noi, non hanno gli strumenti per sostenere tanta sofferenza e complessità di emozioni. Il rischio è di sentirsi soli.

Percorsi di crescita personale

Ecco perché parlo di lutto consapevole.

Perché parlare con chi può sostenere il tuo dolore di restituisce forza.

Quando senti di poter dire ciò che provi, senza giudizio e con le parole appropriate, dai forma a ciò che provi. Questa consapevolezza accelera il processo.

Leggi questo articolo su come puoi, in autonomia, iniziare a parlare del tuo dolore attraverso la scrittura.

Infine, con i percorsi di crescita personale, puoi evitare la solitudine dopo il lutto e scoprire nuovi strumenti che mai avresti immaginato di poter utilizzare in questo viaggio dell’eroe che è il lutto consapevole.

Se hai subìto un lutto qui trovi qualcosa di utile per te.

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“Non v’è rimedio per la nascita e la morte, salvo godersi l’intervallo.”

A. Schopenhauer

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