Ci sono cose che non si vedono, eppure hanno effetti su ciò che incontrano: il vento che fa cadere le foglie, la corrente dell’acqua che la fa fluire, la temperatura del sole che ci scotta la pelle se non ci proteggiamo.
Una delle cose invisibili che ha un continua influenza sulla nostra realtà è il pensiero. Non possiamo accorgercene perché siamo noi stessi a generarlo e quindi ci sembra normale. Fa parte di noi.
5 tipi di pensiero
Come si può usare il pensiero
Come si cambia il pensiero
Contenuto extra -> Metti in pratica la ricetta della Dardiz:
5 tipi di pensiero.
A anche se è inconsistente, il pensiero ha diversi pesi. Ecco 5 esempi:
– I pensieri superficiali sono quelli che ci aiutano a sollevarci nei momenti di svago, sono leggeri per definizione.
– Quelli analitici ci consentono di progettare, non sono pesanti, ma a lungo andare perdono di consistenza.
– I pensieri profondi vanno ad esplorare il nostro mondo interiore e pesano proprio perché ci portano in profondità.
– Poi ci sono i pensieri iperbolici, che hanno il potere di generare realtà esagerate o assurde.
– oppure i pensieri proibiti, che ci fanno sentire inappropriati o in colpa.
Ti è mai capitato di usare uno di questi pensiero per un certo
scopo?
Come si può usare il pensiero.
Il pensiero è uno strumento potentissimo, è come una bacchetta magica: può creare rospi o principi!
Quindi va usato con una certa attenzione. Ci si può allenare ad usarlo per i nostri scopi a volte consapevolmente, a volte no. In quest’ultimo caso, ci abituiamo a percorrere sempre la stessa strada per affrontare le situazioni.
Una domanda utile può essere: raggiungi ciò che vuoi con i pensieri che fai?
Quando si usa il pensiero superficiale, ad esempio, per evadere da una realtà da affrontare, questo diventa un’arma di difesa per non soffrire. Può essere salvifico se usato per un periodo
di tempo utile allo scopo e può rischiare di diventare dannoso se ci impedisce di affrontare fino in fondo le situazioni.
Il pensiero profondo ci aiuta molto a comprendere il nostro mondo interiore, ci fa arrivare in punti inesplorati e meravigliosi o ci fa scoprire aspetti che poi ci servono per migliorare. Se usato in maniera costante e senza sosta però, rischia di non farci prendere ossigeno e soffocarci.
Quello analitico è un grande alleato nell’organizzazione e nel lavoro! Stimola la nostra parte adulta e ci permette di “stare sul pezzo”. Ma se siamo con il partner a farci le coccole può non essere opportuno e infatti, spesso entra in gioco per tenerci lontani dalle “illogiche emozioni”.
L’iperbole serve per enfatizzare e motivare, ma diventa una trappola quando non ci permette una via d’uscita. Per esempio se dico: “farei di tutto per raggiungere l’obiettivo” questo può motivare a cogliere ogni opportunità per raggiungere ciò che vogliamo.
Ma se dico “sembra che il mondo intero ce l’abbia con me”, estendiamo a tutto, ciò che riguarda solo una parte della nostra realtà e non vediamo più altre soluzioni. Infine, i pensieri proibiti ci permettono di evadere dalla routine e possono essere usati anche in alcuni esercizi guidati per “spurgare” ciò che affligge la mente. È quasi scontato dire che possono diventare pericolosi se si perde il controllo o se danneggiano qualcuno, te stesso compreso, diventando dannosi.
Come si cambia il pensiero.
E così ogni pensiero ha un suo peso, e deve essere ben calibrato per permetterci di stare in equilibrio.
Questo peso è dato anche dalle parole che usiamo.
E, se ci pensiamo bene, ha ragione!
I pensieri sembrano, a colpo d’occhio, una serie di parole nella testa, con un senso che spesso lo capisce solo chi li genera, contestualizzato nell’esperienza, nei ricordi e nelle sensazioni del soggetto. Hanno però, dei poteri straordinari.
Provate a sentire che effetto vi fanno queste parole:
Morte, depressione, tristezza, non ce la faccio, sono uno stupido, me ne capita sempre una, devo cambiare.
Cosa avete sentito, o visto, o percepito? Inizia ad avere senso la frase di Bendler? “Se cambi quello che pensi, cambia quello che senti…”
Vediamo se, cambiando parole, cambia anche quello che senti:
Vita, azione, felicità, non ce la faccio per ora, ho fatto una cosa stupida, mi è capitato un fatto spiacevole, voglio cambiare.
Che dite? Cambia qualcosa? Generalmente sì. Questo perché le parole pensate (e dette) generano delle sensazioni in noi. E quando si pensa o si dice a qualcosa, per non sentirci
incoerenti, tendiamo ad allinearci con quanto detto e pensato.
Perciò non posso dire ”sono uno stupido” e poi fare cose intelligenti, sarebbe come dire “no, non fumo” con la sigaretta in bocca!
Basta poco a volte per dare ai pensieri la giusta direzione, per esempio aggiungendo il “per ora” nelle frasi che parlano di cosa non riusciamo a fare. Quel “per ora” sottintende che è
uno stato momentaneo e guarda al futuro con un intento di successo!
Un’altra cosa molto utile da fare è quella di parlare delle azioni e non della persone. Stare sul fare e non sull’essere permette di staccarci di dosso le etichette: le persone non sono sbagliate, le azioni che fanno possono esserlo!
Ed è molto più plausibile pensare di cambiare un’azione che l’intera persona. Suona più facile, No? Quindi quanto pesa un pensiero?
Possono pesare tanto anche quelli più leggeri, se usati in maniera non consapevole. Dalla mia esperienza, in base alle sensazioni che ci fanno provare, possiamo intuire quello che sta succedendo, per poi agire in funzione di ciò che volgiamo essere.
Contenuto extra -> Metti in pratica la ricetta della Dardiz: cambia il tuo pensiero
1.Scegli un aspetto della tua vita che senti bloccato e che vorresti migliorare.
2. Per una settimana poni attenzione a ciò che pensi e dici rispetto a quanto scelto al punto 1.
3. Scova tutte le frasi e le parole che ti allontanano dal miglioramento che vuoi ottenere. Possono riguardare la tua persona o la realtà intorno a te. Esempi: sono stupido, non ce la faccio, è impossibile, sono triste, lo ammazzerei, ce l’hanno tutti con me.
4. Sostituiscile con frasi e parole che sottintendano comunque una via d’uscita, un possibile cambiamento, un aspetto positivo o di insegnamento. Esempi: ho fatto una cosa stupida, non ce la faccio per ora, una soluzione c’è, sento tristezza, non condivido quello che fa, non si può piacere a tutti!
5. Prendi nota dei cambiamenti che osservi.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!