Sullo fondo ci sono buone intenzioni, in primo piano una gabbia dorata e all’interno c’è un adulto.

C’è chi, per tutta una vita vive comodo in quel posto e chi invece, si sente limitato e vuole evadere: può farlo distruggendo questa gabbia o trovando la combinazione giusta per aprirla.

In questo articolo scoprirai:

Cos’è la gabbia dorata e perché limita tua vita.

Come riconoscere le sbarre che ci circondano.

Quando è il momento giusto per prendere in mano la tua vita.

Contenuto extra -> Metti in pratica la ricetta della Dardiz: esci dalla gabbia!

Cos’è la gabbia dorata e perché limita tua vita.

La gabbia è costruita intorno a noi. I primi confini vengono posti quando siamo piccini, quando i grandi ci dicono cosa fare, cos’è giusto, cosa no.

Iniziamo a intuire che se facciamo come dicono loro, sono felici, mentre al contrario si arrabbiano quando facciamo di testa nostra.
Allora pian piano capiamo che, più assomigliamo a questi adulti e più gli piacciamo, osservando il volto fiero di papà quando ripetiamo le sue frasi o lo sguardo dolce di mamma quando ci
trucchiamo come lei.

Adattando ciò che siamo e potremmo essere all’amore per i nostri genitori, o degli adulti di riferimento, facciamo nostra l’equazione:

Crediamo di avere trovato la soluzione. E ne abbiamo le prove perché, in effetti, funziona!
Passato il trambusto dell’adolescenza e tralasciando situazioni drammatiche o particolari, diventiamo adulti e ci portiamo dietro quell’equazione adattandola al mondo. Come non farlo, dato che ci
ha fatto crescere e arrivare fino a qui?

Diventa il nostro modello d’amore, e lo applichiamo alle relazioni con gli altri, al lavoro. “Nella mia famiglia si fa così” è la frase tipica! Siamo convinti che quello che funzionava quando avevamo 3 anni possa funzionare ancora, dopo 35 o 40 anni.

 Come riconoscere le sbarre che ci circondano.

Ci sono dei campanelli d’allarme, come le frasi del tipo “sei bravo in matematica come tuo papà”, oppure, “nella nostra famiglia siamo tutti avvocati”, o ancora “i bravi figli non deludono i propri
genitori”, e così via. Eppure le portiamo avanti come verità necessarie.

Non ci rendiamo conto che quell’equazione è stata solo un mezzo per arrivare ad oggi, così, ci troviamo rinchiusi in quella gabbia.

Adattandoci ai modelli d’amore ricevuti da bambini ci troviamo in situazioni che possono aggiungere dei lucchetti alla serratura della nostra più o meno confortevole prigione, e gli anni passano.

 Quando è il momento giusto per prendere in mano la tua vita.

Poi succede qualcosa. Può accadere che un genitore muoia, o che per lavoro ci si debba traferire, o che diventiamo noi i genitori di qualcuno. A volte avviene naturalmente, e sentiamo un “click” che fa scattare qualcosa.

Questi avvenimenti possono risvegliare la consapevolezza della nostra vera identità al netto dell’equazione dorata, ragionando per differenza.

Ci si rende conto che quelle cose che prima ci servivano per crescere e arrivare fin qui, oggi ci appaiono un “in più” che vorremmo toglierci.

Si comprende che molte frasi, abitudini e valori non sono proprio nostri, siamo solo abituati ad utilizzarli perché “mi hanno insegnato così”.
Questo è il momento in cui hai la chiave in mano e puoi scegliere se aprire o no la gabbia.

È un passaggio delicato, in quanto comprende fasi in cui si rischia la contraddizione con quello che siamo sempre stati. Senza contare il fatto che, in pratica, dobbiamo andare contro i nostri
genitori.

Una cosa che dico spesso è che siamo fortunati: possiamo scegliere. Perché se una frase o un valore ci piace, anche se è dei nostri genitori, possiamo tenercelo. E ciò che non ci piace non lo
dobbiamo distruggere, ma solo lasciare andare, ringraziando per l’insegnamento ricevuto. Nel bene e nel male, si impara sempre se si vuole farlo.

Si tratta solo di fare pulizia, prenderci ciò che è nostro e restituire ciò che è di mamma e papà (e nonno e zia e maestra e tutore eccetera).

In fondo una gabbia dorata può essere comoda, a patto che la porta rimanga aperta!

Contenuto extra -> Metti in pratica la ricetta della Dardiz: esci
dalla gabbia!

Se vuoi esplorare la tua equazione puoi rispondere alle domande che trovi qui sotto.
Mettiti in un posto tranquillo, prendi carta e penna e rispondi cercando di astenerti da qualsiasi giudizio:

se pensi a te bambino che sensazioni provi?

pensa a te da piccolo: cosa fai per piacere ai tuoi genitori?

quali sono le frasi tipo che ti ripeti quando commetti un errore?

quali sono le credenze, i valori, gli schemi nella tua vita che hai imparato dai tuoi genitori/famiglia/adulti di riferimento? (pensa a frasi tipo “nella nostra famiglia si fa così”, “non è bene essere …”, “cosa penseranno di noi gli altri se…”

Quali di queste sono state tue scelte di vita?

Quali cambieresti?

Cosa te lo impedisce?

Vuoi scoprire di più sui limiti? leggi qui.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *